Comunità Ebraica di Casale Monferrato

 

Archivio storico

La visita è solo su richiesta e con preavviso.

Nel 1989 è stato riorganizzato l'archivio storico della Comunità con la collaborazione del direttore dell'Archivio di Stato di Vercelli, Maurizio Cassetti. L'archivio è stato collocato al piano terra (al primo piano vi è il deposito) nell'ala sud-ovest dell'edificio, in due grandi locali che sono stati dedicati alla memoria dil Livia Pavia Wollemborg. Qui, accanto ai documenti si trova una raccolta libraria composta di antichi manoscritti e testi religiosi.

L'archivio, che permette di ricostruire la vita della Comunità, è formato di 168 mazzi, composti da uno o più fascicoli, per un totale di 817 fascicoli, ordinati cronologicamente. Nei mazzi 1-7 vi sono i verbali delle riunioni degli organi comunitari nel corso dei secoli a partire dal 1653. Dall'origine al XVIII secolo la Congrega generale era l'organo di gestione della Comunità, sostituita successivamente datta Commissione generale. Dal mazzo 8 al 54 sono classificate carte di contabilità; dal 55 al 58 e dal 61 al 63 suppliche per il rinnovo delle condotte, circolari, contratti tra ebrei, legati; dal 59 al 60 sono documentate liti tra comunità e creditori, molto spesso non ebrei; dall'80 all'84 vi sono invece i registri dello stato civile. Dal mazzo 87 al 152 vi è la documentazione che riguarda le Opere Pie e le Confraternite che operarono dalla metà dell'Ottocento in poi: l'Istituto barone Abramo Franchetti, la Società d'incoraggiamento alle arti e mestieri, l'Opera Pia Clava, la Confraternita Hesrad Holim, Confraternite minori, come la Società di signore in soccorso delle povere puerpere. Oltre cinquanta mazzi delineano le vicende di cui fu parte la Compagnia della misericordia israelitica, divenuta poi Opera di beneficenza israelitica, che operò dal 1779 al 1945. Nell'archivio esiste anche la documentazione della Comunità di Moncalvo scomparsa prima della seconda guerra mondiale.

 

Bolla di Vincenzo II Gonzaga , datata 5 aprile 1588, nella quale conferma la concessione di tenere banchi di prestito.

 

Registro dei banchi della Comunità (sec.XVIII) in cui si possono trovare i nomi degli ebrei casalesi che ne fanno parte, e la preziosa indicazione topografica sul più antico assetto dell’interno della Sinagoga.

 

 

E' in corso una elaborazione , con criteri genealogici, dei registri e degli altri documenti dello Stato Civile (nascite, matrimoni e morti). Questa elaborazione dei dati informatizzata a cura di Roberto Vitale, consigliere della Comunità, anche con l'ausilio di mezzi tecnici acquistati con un contributo della Regione Piemonte, consentirà di dare una risposta in tempi brevissimi alle numerosissime richieste di persone che hanno uno o più antenati ebrei casalesi.

 

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