Comunità Ebraica di Casale Monferrato

 

il Museo 

d’Arte e Storia antica Ebraica

 

 

Orari di visita:

 

A completamento dei lavori di restauro del complesso comunitario casalese è stato allestito dall'Arch. Giulio Bourbon anche il Museo di Arte e Storia Antica Ebraica, uno dei migliori e più completi a livello mondiale. La collezione, straordinaria per la qualità e la quantità delle opere esposte, è ospitata nei locali del matroneo della sinagoga.

Gli oggetti d'arte costituenti la collezione, in continuo aumento, provengono da prestiti di altre sinagoghe, da case private (dove venivano utilizzati per i momenti di culto familiare e per l'osservanza dei precetti religiosi), da acquisti effettuati sul mercato antiquario, comunque sempre dopo lunghe, minuziose, esperte verifiche.

La funzione originaria degli oggetti cerimoniali determina le loro forme caratteristiche, tuttavia gli stili cambiano da paese a paese e riflettono le tendenze artistiche predominanti nei luoghi di produzione e provenienza. E altresì interessante sapere che, quando agli ebrei fu proibito l'accesso alla corporazione degli argentieri, gli oggetti di rito furono realizzati da artigiani non ebrei sotto la richiesta e le specifiche istruzioni dei loro committenti. I ricami e i tessuti per arredi e paludamenti sacri potevano essere invece liberamente prodotti.

La collezione casalese è indicativa di pressoché tutti gli aspetti della vita e tradizione ebraica.

Anche se non si può dare una descrizione analitica della disposizione degli oggetti nelle diverse sale costituenti il museo, proprio perché donazioni, prestiti e nuovi acquisti richiedono un costante lavoro di inserimento e di spostamento dei pezzi, si può tuttavia volgere l'attenzione su alcuni temi principali, collegati alla vita religiosa quotidiana ed al ciclo annuale, prendendo in esame il valore artistico dei pezzi e la loro rappresentatività.

 

 

Manufatti, arredi e collezioni del museo

L'ebraismo, le sue cerimonie, i suoi simboli e la sua storia non sono familiari a tutti. Nei quattro paragrafi che seguono sono spiegati i termini e i concetti essenziali per comprendere la funzione e il significato di cio' che il museo e la sinagoga contengono.

PARAMENTI E SUPPELLETTILI

DELLA SINAGOGA E DELLA LITURGIA

Gli arredi più preziosi sono quelli destinati ad adornare il Rotolo della Legge (Sèfer Torà): si tratta di argenti e tessuti ricamati, la cui ricchezza e bellezza servono a onorare la regalità di Dio attraverso la Torà.

Séfer Torà. Il Rotolo della Legge. E' costituito da una pergamena sulla quale sono scritti sempre a mano i cinque libri del Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio). Viene letto un brano ogni sabato, in modo che si abbia una lettura completa nel giro di un anno.

La pergamena è fissata a due aste: su una si avvolge il testo già letto, dall'altra si svolge la parte ancora da leggere.

Mappà. Tovaglietta che viene posta sulla superficie scritta della pergamena per coprirla quando si interrompe la lettura. Quando il Rotolo viene chiuso, la mappà rimane all'interno a proteggere la scrittura.

Fascia. Serve a fermare insieme le due parti del Rotolo, in modo che non si aprano.

Tiq. Custodia rigida nella quale viene posto il Rotolo dopo essere stato legato con l'apposita fascia. E utilizzato solo in alcune comunità. Se non c'è la custodia, per proteggere e onorare il Rotolo si usano il meìl, l'atara' e i rimmonìm.

Meìl (pl. meilìm ). Manto con il quale si riveste il Rotolo della Legge.

Atara' (pl. ataròt). Corona che sormonta il manto.

Rimmonìm (sing. rimmòn). Due puntali posti sulle estremità delle aste che sorreggono il Rotolo. Rimmonìm significa melograni perché un tempo i puntali erano sempre fatti con la forma di questo frutto. Dai puntali possono pendere dei campanellini che, oltre alla funzione decorativa, aggiungono quella "musicale" quando i Rotoli della Legge, addobbati, vengono portati attraverso la sinagoga per essere mostrati ai fedeli.

Tas. Collare recante un medaglione istoriato, che viene appeso al Rotolo già addobbato con gli arredi descritti prima.

Aròn. Arca nella quale viene conservato il Rotolo della Legge e dalla quale questo viene estratto per la lettura settimanale e in occasione delle feste.

Dukhàn o tevà. Podio posto davanti all'arca sul quale viene appoggiato il Rotolo per la lettura. E ornato da tovaglie ricamate.

Jàd. Asticciola che serve per seguire la riga di lettura, senza toccare la scrittura (che è sacra). Termina spesso con una piccola mano, da cui il nome.

Paròkhet. Tenda che pende davanti alle antine dell'arca.

Ner tamìd. Lampada a olio che pende dal soffitto. E una "luce eterna" che brucia continuamente in ricordo del candelabro a sette bracci (menorà) del Tempio di Gerusalemme.

Shofàr. Corno di montone che si suona in occasione del Capodanno ebraico (Rosh ha-shana') e in alcune altre occasioni solenni.

 

ORNAMENTI PERSONALI

Kippà . Piccolo copricapo maschile: gli uomini, per rispetto al Signore, devono avere sempre il capo coperto. Ha foggia, colore e ricamo diverso a secondo dell'occasione al quale è destinato.

Tallèd. Manto che gli uomini mettono sulle spalle durante alcune preghiere. Può essere di lana, cotone o seta. E' bianco con alcune righe blu. Ai quattro estremi ha attaccati alcuni cordoni (sisìt) che servono a ricordare al fedele i comandamenti del Signore (Numeri 15, 38-41). Originariamente era un normale capo d'abbigliamento assimilabile al mantello, poi l'uso fu limitato ad alcuni momenti di preghiera.

 

Tefillìn. Due piccoli astucci di pelle nera che gli uomini legano con lacci di cuoio nero al braccio sinistro (dalla parte del cuore) e alla fronte per la preghiera del mattino nei giorni feriali. In questo modo il fedele adempie al precetto biblico per il quale la Torà deve essere "segno sulla tua mano e memoriale fra i tuoi occhi" ( Esodo 13,9). All'interno degli astucci (o filatteri) quattro pergamene con scritti brani biblici (Esodo 13, 1-10; 11 - 16; Deuteronomio 6, 4-9 e 11, 13-21).

 

CORREDI DOMESTICI PER LE FESTE

 

Besamìm. Aspersore di profumi che serve per la cerimonia di chiusura del sabato (Havdala').

 

Chanukkjà. Lampada legata alla festa di Chanukkà. Questa commemora la riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme (164 a.C.) dopo la vittoria dei Maccabei su Antioco IV di Siria. In quell'occasione l'olio del Tempio, sufficiente per un giorno, miracolosamente durò tutti gli Otto giorni necessari per ottenere il nuovo olio purificato.

La lampada ha otto luci, più una (shammash, cioè servitore) che serve per l'accensione. E' accesa progressivamente per otto giorni, fino alla conclusione della festa.

Elia, calice di. Bicchiere che viene posto sulla tavola durante il pranzo di Pasqua (Séder di Pésach), a simboleggiare la presenza del profeta Elia alla festa.

Etrog, porta. Oggetto porta cedri o a forma di cedro legato alla festa delle Capanne (Sukkòt).

Haggada'. Libro che racconta l'uscita degli ebrei dall'Egitto; viene letto durante la cena di Pasqua (Séder di Pésach). Essa segue un preciso rituale (Séder vuol dire ordine). Pésach dura otto giorni nella diaspora e sette in Israele. E caratterizzata dal divieto di mangiare cibi lievitati. In tale periodo si mangia mazzà, cioè pane azzimo, in ricordo della fuga precipitosa dall'Egitto.

Lampada sabbatica. E la lampada che viene accesa all'inizio del sabato dalle donne di casa. Nel tardo medioevo e nell'epoca moderna era una lampada a forma di stella in metallo che pendeva dal soffitto per mezzo di una catena. Oggi, per l'accensione del sabato, si usano due candelabri, o un candelabro doppio.

Meghillàt Estèr. Rotolo contenente il libro biblico di Ester. Si legge durante la festa di Purim ("sorti"). Festa in ricordo della salvezza, a opera della regina Ester, degli ebrei di Persia, una specie di carnevale.

Menora'. Candelabro a sette bracci del Santuario (Esodo 25, 31; 37, 17). Dopo la distruzione del secondo Tempio, divenne il simbolo del popolo ebraico.

Mezuzà. Astuccio che viene fissato allo stipite destro di ogni porta della casa. Contiene un Rotolo di pergamena, su cui sono scritti brani che ricordano i comandamenti del Signore (Deuteronomio6,4-9e 11, 13-21).

Omer. Misura di orzo offerta come primizia il secondo giorno di Pésach. Periodo dell'omer: le sette settimane tra Pésach e Shavuòt. Quest'ultima (significa "settimane") è la festa di Pentecoste, che commemora la promulgazione della Tora' sul monte Sinai.

Qiddùsh, calice da. Bicchiere usato per la benedizione del vino, recitata per la consacrazione del sabato e delle festività.

Raganella. Nacchera che serve a creare un rumore gioioso durante la festa di Purìm.

Sukka'. Capanna in cui si dimora durante la festa delle Capanne (Sukkòt).

La festa cade in autunno e ricorda i quaranta anni passati dagli ebrei nel deserto.

 

 

GI.I OGGETTI CHE SCANDISCONO LE TAPPE DELLA VITA.

Elia, sedia di. Scranno che simboleggia la presenza del profeta Elia alla cerimonia della circoncisione di un neonato (collegabile al titolo dato a Elia di "angelo del patto").

Ketubba'. Scrittura, contratto matrimoniale.

Kuppa'. Baldacchino nuziale.

Milà, oggetti per. Strumenti per la circoncisione, che viene praticata dal circoncisore (moèl) al maschio all'ottavo giorno dalla nascita.

 

Pidyòn, piatto da. Piatto utilizzato durante la cerimonia del riscatto del primogenito maschio, che consiste nel versare al sacerdote una somma simbolica.

 

Shaddàj. Amuleto portafortuna che viene posto sulle culle dei bambini o portato al collo. Significa Onnipotente, un appellativo del Signore.